Su Netflix, nella miriade di titoli di film e serie tv disponibili, c’è un ottimo giallo da potersi gustare in una serata autunnale. E’ Contrattempo, film spagnolo di Paulo Oriol, del 2016.

Il film racconta la storia di un imprenditore di successo interpretato da Mario Casas, che alla vigilia del processo che lo vede accusato, apparentemente con prove schiaccianti, di aver ucciso la propria amante in un hotel, viene raggiunto da un’avvocatessa (l’attrice Ana Wagener) contattata dalla sua difesa, per elaborare la linea difensiva, e soprattutto capire che cosa è accaduto veramente.
Parte un lungo racconto alternato in flashback e tempo reale del racconto, in cui emerge un doppio omicidio, tenuto nascosto, e si rivela minuto dopo minuto il gioco di tensione e di inganni che poi esplode nel colpo di scena finale (che noi ovviamente non racconteremo).
Un film molto bello? Forse no. Un film godibile e piacevole? Assolutamente sì. Un film già visto? In parte. Impossibile non pensare a “I soliti sospetti” e “Vertigo, La donna che visse due volte”, come titoli e lezione che certamente Oriol ha metabolizzato e tradotto in parti di immagini e racconto, in questo giallo che dimostra come la cinematografia spagnola di oggi riesce a declinarsi in ottimi prodotti di genere (in tal caso il giallo – thriller), sostenuti da ottimi attori e una messa in scena di tutto punto.