Guida ad uno streaming veloce. I film del My French Festival su Prime Video

La terza tappa del nostro viaggio nei tesori nascosti dello streaming ci porta a contatto con una lingua più che con una terra. La cinematografia francese non ha bisogno di particolari presentazioni, la conosciamo ed ammiriamo da sempre per la sua ricchezza di proposte e di stili narrativi, ma il My French Film Festival ha il merito di affiancare ad essa anche alcune interessanti opere provenienti da paesi francofoni. Nella nostra carrellata abbiamo scelto per voi i titoli che abbiamo amato di più.

 

Adolecentes di Sebastien Lifshitz – 2019 – Prime Video

Un lavoro semplicemente meraviglioso in cui il confine tra documentario e finzione si fa labile più che mai. Sembra di vedere Boyhood di Linklater ma i protagonisti sono strappati alle loro vere vite. Due ragazze apparentemente molto diverse tra loro, una profonda amicizia e la loro crescita raccontata dai 13 ai 18 anni in una continua alternanza di crisi (familiari) e di sogni (faticosamente coltivati). Ed a fare da sfondo a questo inedito romanzo di formazione la Francia di Charlie Hebdo e del Bataclan e le innocenti voci degli adolescenti che provano ad interpretare il mondo in cui gli tocca vivere.

My French Festival su prime video

Tu merites un amour di Hafsia Herzi – 2019 – Prime Video

 

Hafsia Herzi è l’attrice di Cous cous e dei Mektoub, my love ovvero l’attrice prediletta di Kechiche. Questo Tu merites un amour, presentato alla Semaine de la critique di Cannes 2019, è il suo esordio alla regia (ed ovviamente ne è anche splendida e dominante interprete). Come in Kechiche tutto ruota intorno alla sensualità, ma i corpi restano coperti e le forme si fanno decisamente meno esplicite. A segnare il distacco dal cinema del suo mentore, pur rimanendone nella scia, ci pensa l’amore che sembra imporsi come bisogno primario. Molto bello il finale nel segno di Frida Kahlo.

My French Festival su prime video

Filles de Joie di Frederic Fonteyne – 2020 – Prime Video

 

Frédéric Fonteyne è stato autore di opere di grandissimo interesse (Una relazione privata, La donna di Gilles, Tango libre) e non si smentisce nemmeno in questa occasione in cui firma insieme ad Anna Paulicevich (protagonista di Tango Libre) l’intenso ritratto di tre donne che vivono la prostituzione come ineluttabile conseguenza dei propri fallimenti familiari e sentimentali. Tre donne diverse, tre amiche per la pelle, pronte a ridere insieme dei propri destini, ma anche a sostenere ciascuna il peso del dolore altrui. Un gran bel film in cui si intravede pure Sergi Lopez, altro attore caro a Fonteyne. Nel cast Sara Forestier, meravigliosa protagonista di Roubaix, une lumiere.

Camille di Boris Lojkine – 2019 – Prime Video

 

È davvero molto bello e toccante il ritratto che il regista Boris Lojkine ci regala di Camille Lepage, fotoreporter francese morta a soli 26 anni dopo aver speso gli ultimi mesi della sua vita a testimoniare la guerra civile nella Repubblica Centrafricana. Grande merito della perfetta riuscita del film va necessariamente attribuito a Nina Meurisse, sul cui volto si palesa tutta la gamma di emozioni che accompagnano un’esperienza così forte: dall’entusiasmo per il positivo riscontro professionale al rispettoso dolore per la condizione di un popolo verso cui arriva a nutrire sentimenti di profonda amicizia. Non mancano le riflessioni sull’etica del fotografo, né i momenti di vita privati con la famiglia e gli amici. Gli scatti di Camille intervallano la narrazione conferendole un carattere documentario che rende ancora più emozionante la visione. Il film ha ricevuto il premio del pubblico a Locarno 2019.

Kuessipan di Myriam Verreault – 2020 – Prime Video

 

Siamo nel Quebec. Mikuan è una ragazza solare, dolce ed intelligente che vive con la sua famiglia all’interno di una riserva innu. Shaniss è sua inseparabile amica fin dall’infanzia, ma ha una vita segnata da abbandoni e maltrattamenti e da una maternità precoce. Il loro sguardo sulla vita è molto differente, una è piena di speranze, l’altra sembra già rassegnata. Di Mikuan colpisce la capacità di dare un significato nuovo e profondo alle parole orgoglio, appartenenza e libertà, allontanando da sé il rischio di creare steccati rispetto a quei “bianchi”, che agli occhi della sua gente appaiono ancora come oppressori. Un’opera non priva di dolore, che sa però infondere anche una bellissima sensazione di pace.

Madame di Stephane Riethauser – 2019 – Prime Video

 
Un bellissimo documentario svizzero che assume la forma di un ironico album di famiglia (borghese e conservatrice nelle premesse). Nonna 94enne e nipote prediletto si incontrano e si raccontano, lei femminista a cui in gioventù hanno tarpato le ali, lui omosessuale a lungo impegnato a negare (innanzitutto a se stesso) la propria identità. Un film molto bello anche nella struttura impreziosita dall’incredibile ricchezza del materiale d’archivio, che in alcuni momenti sembra appartenere al repertorio della nouvelle vague.

Enorme di Sophie Letourneur – 2020 – Prime Video

 

Enorme è una dissacrante follia sulla (non) maternità. Il “non” è tra parentesi perché la gravidanza c’è, ma quello che manca è il desiderio di essere madre. Ma non facciamone un dramma, in compenso c’è un padre che di istinto materno ne ha anche troppo. Il racconto si spinge ai limiti del grottesco e ci conduce fino ad un’estenuante scena di parto, che rischia di fare impallidire persino Mondruczo. Qui però l’intento è quello di riderci sopra e spesso è perfettamente riuscito.

 

Felicità di Bruno Merle – 2020 – Prime Video

 
Felicità, che deve il titolo al brano di Al Bano e Romina (scelta sinceramente tutt’altro che originale), è un film bizzarro e seducente perché è proprio così che sono i suoi protagonisti adulti, una coppia di squatter a cui prova a dettare regole di normalità una figlia ancora bambina ma già abituata a vederne di tutti i colori. Suspance e mistero nascono e svaniscono continuamente in un racconto che preferisce collocarsi più nell’area della commedia che del noir.

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