Guida ad uno streaming veloce. Il cinema rumeno su Netflix e Mubi

Diciamolo subito, forte e chiaro: non vediamo l’ora di tornare in sala!

 

Ma nel frattempo proviamo a cogliere le migliori opportunità che ci vengono offerte dalle tante piattaforme di streaming andando alla scoperta di quelle cinematografie che trovano meno spazio nella distribuzione italiana. Da questo punto di vista, accanto all’ottimo portale di Mubi, anche il tanto vituperato Netflix sembra poterci essere di valido aiuto.

La prima tappa di questo viaggio cinematografico la facciamo in Romania, dove oltre ai già affermati Mungiu, Puiu, Porumboiu e Mihaileanu ed al talento di Radu Jude, recente vincitore a Berlino, ci sono tanti altri interessanti autori da scoprire.

 

Why me? (De ce eu?) di Tudor Giurgiu – 2015 – Netflix

 

Why me? È la domanda che si pone Christi, il giovanissimo procuratore scelto dai vertici istituzionali per smascherare un presunto giro di corruzione di cui sarebbe artefice un suo esperto ed affermato collega. Nulla però è come sembra e per Christi quella disperata ricerca della verità si trasforma presto nel peggiore degli incubi. Ispirato a fatti realmente accaduti, questo bellissimo film rumeno, presentato alla Berlinale 2015, è un thriller politico che riesce a costruire un clima di crescente tensione ed angoscia. La fotografia plumbea asseconda perfettamente la solitudine del protagonista che non sembra trovare conforto nemmeno negli affetti più cari. Carico di emozioni il finale, soprattutto alla luce di quanto rivelato dalla didascalia finale.

Legacy (Urma) di Dorian Boguta – 2019 – Netflix

 

Molto interessante questo atipico thriller al quale piace mescolare le carte e portare lo spettatore fuori pista prima di svelare la perversa natura dell’intrigo. Si indaga sulla scomparsa di un noto pianista che da due anni ha abbandonato le scene ed ora combatte contro un brutto male che ne mina il corpo e lo spirito. Al dramma familiare si sarebbe potuto destinare uno spazio più ampio e su di esso costruire tutt’altro genere di film ma la scelta di questa particolare struttura narrativa si rivela sorprendente ed apprezzabile.

Il cinema rumeno su Netflix e Mubi

The secret of happiness (Secretul fericirii) di Vlad Zamfirescu – 2018 – Netflix

 

Potrebbe essere “Cena tra amici” l’accostamento più appropriato per dare idea di cosa c’è da attendersi dalla visione di The secret of happiness, ma la crescente ferocia dei dialoghi autorizza a citare anche l’inarrivabile Carnage di Polanski. Ovviamente si tratta di un dramma da camera, anche se in questo caso la (non) azione si svolge interamente su una splendida terrazza dove due grandi amici e la moglie di uno di loro hanno consumato la cena e (i due uomini) anche qualcos’altro tanto da sentirsi liberi di avanzare proposte indecenti. Le parole sono le vere protagoniste del film ed attraverso di loro si compie un autentico gioco al massacro.

Morgen di Marian Crisan – 2010 – Mubi

 

Quanta umana poesia c’è in quest’opera che potremmo leggere come un meraviglioso inno alla comprensione, quella tra due uomini che parlano lingue diverse ma riescono ugualmente a stabilire un legame profondo. Il film è il racconto di una migrazione dalla Turchia alla Germania e di ciò che accade su quell’assurda linea di confine tra Romania ed Ungheria dove è fatto divieto di transito persino ad una carpa pescata senza licenza. Nelu vive in una cascina vicino la città di Salonta, ha un fare burbero, ma un cuore buono e quando incontra un migrante turco non esita a dargli aiuto anche a costo di sentirsi egli stesso braccato. Il film fu presentato nel 2010 a Locarno dove fu insignito di numerosi riconoscimenti.

Silent wedding (Nunta mutu) di Horatiu Malaele – 2008 – Netflix

 

Silent wedding è un’opera poetica, divertente e geniale in cui si ritrovano le atmosfere circensi ed “underground” di Kusturica unite a quelle di una fiaba che nasconde la tragedia come in Train de vie di Mihaileanu. Siamo nel 1953, in un piccolo villaggio della Romania due giovani amanti stanno per festeggiare il loro matrimonio quando arriva la notizia della morte di Stalin: da quel momento in poi tutto prenderà una piega imprevedibile. Assolutamente da non perdere.

Il cinema rumeno su Netflix e Mubi

Beside me (Coboram la prima) di Tedy Necula – 2018 – Netflix

 

Più che un film questo “Beside me” sembra essere un sogno ad occhi aperti, quello di un mondo in cui le persone hanno voglia di conoscersi e di imparare a rispettarsi. Tutto accade in un vagone della metropolitana di Bucarest rimasto bloccato tra due stazioni per un guasto. L’umanità che lo popola è certamente varia, ma dopo l’inevitabile disappunto iniziale, tutti cominciano a dare valore a quella lunga attesa. Un film molto bello che ci conquista lentamente ed alla fine ci lascia un senso di benessere e di serenità di cui c’è sempre un gran bisogno.

The unsaved (La limita de jos a cerului) di Igor Cobileanski – 2013 – Netflix

 

The unsaved è una produzione rumena ma la sua ambientazione è la Moldavia. Protagonista indiscusso del film è Viorel, un introverso ragazzo diciannovenne nel cui animo albergano molte e contrastanti emozioni, dall’amore romantico e maniacale per la bella e matura parrucchiera Maria alle cattive compagnie con cui condivide una vita che va ben oltre la legalità, passando per il bisogno di accontentare una madre premurosa che lo vorrebbe vedere lavorare onestamente. Intorno a questo ragazzo dal carattere uno e trino si agitano molti personaggi sulla cui ambiguità si fonda la costante indagine dello spettatore. Film molto bello nel quale prevalgono i toni intimistici nonostante le atmosfere sempre un po’ torbide.

The very last morning (Dimineata care nu se va sfarsi) di Ciprian Mega – 2016 – Netflix

 

Tra fenomeni di corruzione e sfruttamento, il film ci parla di una prostituta, di un prete e di un ambasciatore che intrecciano le loro esistenze in una Cipro poco generosa con i cittadini rumeni che vi si sono trasferiti. Eva è corpo ed anima del film e molto belli sono i dialoghi che tesse con i due uomini (ce n’è anche un terzo, il più importante per lei), anche se talvolta appesantiti da un commento musicale troppo ridondante. La narrazione appare discontinua ed il finale un po’ affrettato, ma, seppur imperfetto, il film tocca corde molto profonde del nostro animo ed assolutamente merita la visione anche perchè dopo Beside me e The unsaved ci dà la possibilità di completare il percorso di conoscenza di Ela Ionescu, affascinante interprete di tutte e tre le opere. Gli spettatori dell’ultima edizione del Torino Film Festival l’avevano già potuta ammirare nel bellissimo Poppy field (Camp de Maci) di Eugen Jebeleanu.

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