Gli invisibili. Cosa vedere al cinema dal 21 novembre

Cosa vedere al cinema dal 21 novembre? Come ogni settimana arriva la nostra rubrica di cinema poco visibile. Vi segnaliamo e consigliamo i film in sala con una bassa distribuzione, le pellicole poco pubblicizzate che meriterebbero di essere conosciute. Correte a cercarli nella vostra città prima che vengano tolti, oppure se non li trovate, segnateveli per recuperarli in futuro.

 

Storia di un Matrimonio

(USA, 2019) un film di Noah Baumbach. Con Scarlett Johansson, Adam Driver, Laura Dern, Merritt Wever, Azhy Robertson. Drammatico. Durata 136 minuti.
Il film è oggi distribuito in 19 sale cinematografiche


Charlie, regista di teatro, e Nicole, sua moglie e prima attrice, si stanno separando. Lui lavora a New York, lei si è trasferita a Los Angeles per lavorare in televisione, insieme hanno un figlio. Nicole vuole un’altra vita e chiede il divorzio, affidandosi ad un abile avvocato. Charlie deve quindi lottare a sua volta, per continuare a vivere nella sua città senza perdere la custodia condivisa del bambino. Improvvisamente i due amanti non si riconoscono più, sono travestiti da versioni mostruose e grottesche di loro stessi, come ci suggeriscono i costumi di Halloween, e in questo spettacolo domestico Charlie rischia di avere la peggio e di diventare davvero l’uomo invisibile.

Aspromonte: la Terra degli Ultimi

(Italia, 2019) un film di Mimmo Calopresti. Con Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi, Sergio Rubini. Drammatico. Durata 89 minuti.
Il film è oggi distribuito in 62 sale cinematografiche 

Ad Africo, un paesino arroccato nella valle dell’Aspromonte calabrese, alla fine degli anni ’50, una donna muore di parto perché il dottore non riesce ad arrivare in tempo e perché non esiste una strada di collegamento. Gli uomini, esasperati dallo stato di abbandono, vanno a protestare dal sindaco. Ottengono la promessa di un medico, ma nel frattempo, capeggiati da Peppe, decidono di unirsi e costruire loro stessi una strada. Tutti, compresi i bambini, abbandonano le occupazioni abituali per realizzare l’opera. Giulia, la nuova maestra elementare, viene dal Nord, e vuole insegnare l’italiano “se Africo entrerà nel mondo grazie alla strada, i ragazzi dovranno conoscerlo prima, imparando a leggere e a scrivere”. Ma per il brigante Don Totò, quello che detta la vera legge, Africo non può diventare davvero un paese ‘italiano’…

Tutti i Ricordi di Claire

(Francia, 2018) un film di Julie Bertuccelli. Con Catherine Deneuve, Alice Taglioni, Chiara Mastroianni, Colomba Giovanni, Mona Goinard. Drammatico. Durata 94 minuti.
Il film è oggi distribuito in 41 sale cinematografiche


Claire Darling, una signora immemore coi capelli bianchi, improvvisa la vendita di tutti gli oggetti, i libri e ogni altra cosa abbia accumulato nella sua vita spesa nell’Oise. Una vita agiata che non ha conosciuto pace. Moglie e madre, Claire perde in circostanze tragiche il figlio e poi il marito. Da allora invecchia nel rimorso e nella solitudine, respingendo l’affetto di Marie, la figlia per cui nutre un’incomprensibile avversione. Partita vent’anni prima, Marie tornerà a casa per chiudere i conti con Claire. Una madre che ha perso la testa e ha deciso di vivere soltanto un altro giorno.

Citizen Rosi

(Italia, 2019) un film di Didi Gnocchi, Carolina Rosi. Con Francesco Rosi, Carolina Rosi, Lirio Abbate, Roberto Andò, Vincenzo Calia. Documentario. Durata 130 minuti.
Il film è oggi distribuito in 5 sale cinematografiche

Nel 2012 la Biennale di Venezia conferisce a Francesco Rosi (Napoli, 1922 – Roma, 2015) il Leone d’Oro alla carriera. Nel ritirarlo il regista ricorda con orgoglio che l’anno precedente l’Istituto italiano di Cultura ha organizzato “Citizen Rosi”, una selezione dei suoi film. Il riconoscimento della Mostra arriva quindi alla soglia dei suoi 90 anni, dopo cinque decenni di attività, all’inizio come assistente del Visconti neorealista, e almeno quattro tra il primo film diretto, La sfida (1958) e l’ultimo, La tregua (1996). Pur avendo esplorato anche altri generi, il nome di Rosi è sinonimo soprattutto, in tutto il mondo, di un cinema civile rigoroso, che è insieme elegante e popolare, veicolo di secca denuncia e capace di intercettare il dramma intimo, individuale, nella Storia.

Ancora al cinema alcuni film consigliati la scorsa settimana nel nostro articolo.

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